Ancora oggi continua tra tanti la convinzione che tra cattolicesimo e scienza ci sia stata una guerra continua e senza esclusioni di colpi.
In realtà banalizzare un rapporto durato 2000 anni sarebbe una bella ingiustizia. E per quanto il rapporto sia stato difficile e pieno di “differenze creative”, non si può di certo parlare di guerra, e molti eventi sono banalizzati e mitizzati.
Diamo quindi un’occhiata a fatti e miti che ci raccontano una piccola ma interessante parte della storia di Chiesa e scienza.
Un mondo ordinato
Difficile fare scienza se si crede che il mondo sia soggetto al capriccio di una o più divinità. Se esiste un Dio degli alberi, sarà quel Dio a far crescere gli alberi. Se esiste il Dio della pioggia, sarà il Dio a far piovere. E queste divinità agiranno in base al loro gusto e alla loro preferenza. Allora i fenomeni naturali come diventano conoscibili? Dopotutto la scienza si basa sulla ripetibilità degli esperimenti. La religione Cristiana invece nella sua tradizione ha sempre considerato il mondo come ordinato e conoscibile. Le leggi di natura sono quelle, e anche se Dio potenzialmente potrebbe intervenire e cambiarle, non lo fa. E allora come si spiegano i miracoli? Appunto il miracolo è esso stesso possibile solo se il mondo è ordinato. Se il mondo non fosse ordinato, allora il miracolo, cioè un eccezionale intervento divino che viola ogni spegazione, non sarebbe riconoscibile. In un mondo dove gli eventi sono guidati da capricci divini, il miracolo è un capriccio.
La bibbia stessa poi non è considerato un manuale scientifico. Gli eventi raccontati devono essere soggetti ad interpretazione. Questo è sempre stato riconosciuto dalla chiesa.
Quindi la religione Cristiana, e la tradizione cattolica, hanno una base che permette di fare scienza liberamente. Altre religioni non hanno questa fortuna. Difficile fare scienza quando devi interpretare il testo sacro alla lettera e sei convinto che la natura sia caotica. Se questa caratteristica della cristianità è lungimiranza o fortuna, non ci è dato saperlo, ma così è stato.
Monaci
Con la caduta di Roma e l’ingresso nel mondo chiamato medioevo, inizia ciò che viene considerata da tanti l’epoca oscura.
In realtà nessuno storico oggi vede il medioevo come un’epoca oscura, anzi è proprio durante il medioevo che sono nate tante delle istituzioni che oggi ci portano ricchezza, e secondo molti proprio perché non vi era più un’autorità centrale.
La chiesa infatti non era un’autorità centrale che dominava su tutta Europa. Il medioevo era molto più complicato, era un mondo fatto di numerosi poteri sempre in equilibrio o lotta tra loro. Le continue guerre ed invasioni, unite anche al sistema feudale e alla chiesa, rendevano difficile un qualsiasi accentramento.
In questo mondo caotico spicca la stabilità dei monaci. Molti immaginano i monaci chiusi in monastero a pregare e al massimo a coltivare due zucchine nell’orto.
In realtà i monaci hanno contribuito notevolmente alla conservazione culturale e al progresso tecnologico.
I monaci si prendevano la briga di copiare a mano i testi e a portarli nei vari monasteri sparsi per l’Europa. Così facendo se un monastero cadeva in seguito ad un attacco da parte di vichinghi, islamici o lumache giganti, il sapere veniva salvato.
Il sapere dei monaci non era solo relativo a questioni divine, ma tecnologico e imprenditoriale: agricoltura, allevamento, artigianato. In un mondo pieno di guerre ed invansioni continue, i monaci conservarono il sapere umano e la capacità pratica di ricostruire velocemente nei luoghi colpiti dalla distruzione.

Università
Altro regalo del medioevo furono le università. Nelle università non solo si insegnava l’ideologia del fondatore, come nelle accademie, ma si dibatteva. Molte università furono volute, finanziate e supportate dalla chiesa e dai papi. In particolare la chiesa si assicurò che i professori venissero pagati e che gli studenti non venissero molestati dagli abitanti delle città universitarie. Infatti gli studenti non erano necessariamente visti di buon occhio, e per evitare che venissero processati in corti locali poco imparziali, la chiesa fece sì che gli studenti fossero eventualmente processati in corti clericali, per il beneficio degli studenti.

La terra piatta
La chiesa non ha mai sostenuto che la terra fosse piatta. Infatti nessuno di rilevante lo ha pensato in occidente per molto, molto tempo. Già i Greci avevano dimostrato che la terra era tonda.
Questo mito, prese vita verso la fine del 1800, quando un gruppo di intellettuali voleva combattere la chiesa mossi sia dall’ideologia illuminista che dal desiderio di screditarla a fronte delle controversie dovute alla teoria dell’evoluzione. Per chi vuole approfondire il mito della terra piatta c’è il libro di Jeffrey Burton Russell, Inventing the Flat Earth: Columbus And Modern Historians
Fatto sta che è, appunto, un mito. Nell’occidente medievale la chiesa non ha mai pensato la terra fosse piatta.
In particolare nessuno ha mai detto a Cristoforo Colombo “non partire altrimenti cadi nel vuoto!”. La preoccupazione era che tra l’Europa e le Indie ci fosse solo l’immensità dell’Oceano. Ciò avrebbe condannato Colombo alla morte ma, coraggioso e fortunato, nel suo viaggio si imbatté in un continente all’epoca sconosciuto agli Europei.
Galileo
Un’altra convizione è che la chiesa arrostiva gli scienziati che sostenevano che la terra girasse intorno al sole. Questo non è esatto, e la questione è molto più complessa. Prendiamo il caso di Galileo.
All’epoca si sapeva che la terra fosse sferica (tanto più che erano anche state scoperte le americhe), e la chiesa spendeva già all’epoca abbastanza risorse per lo studio dei corpi celesti. Le cattedrali e le basiliche erano dotate di osservatori per analizzare i cieli, che gli scienziati erano spesso invitati ad utilizzare.
La teoria dominante sui corpi celesti era quella Tolemaica. In questo modello la terra era al centro dell’universo. Questa teoria non era accettata per questioni religiose, ma perché effettivamente con le osservazioni dell’epoca risultava la più plausibile.
Poi arrivò Copernico, il quale creò un altro modello, che vedeva il sole al centro e gli altri pianeti girarci intorno. La sua teoria venne accolta apertamente da membri della chiesa. Furono proprio alcuni cardinali a stimolarlo alla pubblicazione, che fu poi dedicata al papa Paolo III e accolta con molto entusiasmo. La teoria veniva quindi tranquillamente insegnata, ma ancora come teoria perché le prove della teoria erano ritenuti da molti insufficienti.
Dopo Copernico entra in gioco Galileo che, osservando i cieli, finì col confermare ulteriormente la teoria di Copernico. Anche qui, la chiesa accolse le idee di Galileo con entusiasmo. Galileo fu pure invitato a Roma dal Papa Paolo V.
Galileo però era così convinto delle sue teorie che voleva venissero insegnate come fatti e, soprattutto, voleva che venissero reinterpretati passaggi delle scritture.
Fu questo a dare il via al processo per eresia. Galileo stava prevaricando l’autorità della chiesa in materia di interpretazione delle scritture. Questo tra l’altro in un periodo in cui la chiesa aveva ancora il fiato dei protestanti sul collo, con le loro accuse che la chiesa interpretava troppo la bibbia e non la seguiva abbastanza.
Questo e simili processi, come quello a Giordano Bruno, non erano quindi rivolti all’indagine scientifica per sé e ai risultati ottenuti, ma piuttosto al fatto che gli scienziati partendo dai loro studi scientifici arrivavano a conclusioni teologiche, e ciò inevitabilmente faceva sclerare la chiesa che voleva mantenere la sua autorità.
Quindi per quanto bruciare scienziati non aiutasse il progresso scientifico, non era un evento comune e in genere era la conseguenza non dell’indagine scientifica ma delle conclusioni teologiche raggiunte. Chiaramente noi libertari, e buona parte degli uomini moderni, sappiamo che è sbagliato bruciare la gente per quello che dice (e bruciarla in generale), ma la storia va così. Anche oggi, come purtroppo domani, in varie parti del mondo ci saranno parole e argomenti vietati.
La teoria del Big Bang
La teoria del Big Bang non preoccupa la chiesa, anzi è accettata e ben voluta. Dopotutto Dio ha creato il cosmo e con esso anche il Big Bang.
Teoria dell’evoluzione
La chiesa ha pienamente accettato la teoria dell’evoluzione, ma bisogna ammettere che ci ha messo un po’ di tempo. Ci sono poi dei dettagli relativi alla dottrina che riguardano lo spirito e la sua generazione nella persona. Non essendo Cristiano, non mi interessa riportarli nel dettaglio (ma potete leggere qualcosina su wikipedia). Ma non è vero che la chiesa nega la teoria dell’evoluzione e crede letteralmente ad Adamo ed Eva.
Invece di parlare di scienza ed evoluzione, ne approfitto per aprire una parentesi sul fatto che per quanto in questo caso la chiesa sia stata lenta, non si può nemmeno pretendere che l’accettazione di una nuova teoria scientifica sia immediata. Infatti l’accettazione delle teorie scientifiche, e di nuove scoperte, non è mai rapida nemmeno tra gli scienziati. Tanto più una teoria è grandiosa o rivoluzionaria, tanto più poi bisognerà verificare e attuare opere di convincimento presso la vecchia guardia, che infatti spesso muore senza aver accettato la novità. Non si può quindi pretendere che la chiesa si adegui addirittura più velocemente degli scienziati, o anche solo allo stesso ritmo. La chiesa infatti non fa scienza, e per quanto tanti cattolici e membri della chiesa siano anche scienziati e sicuramente curiosi di come funziona il mondo, non sono certo superumani (anche se a volte sembra quasi che debbano esserlo solo perché credono ad un Dio che, come abbiamo visto, non interviene praticamente mai sul mondo).
Cellule staminali e abortini vari
Anche qui il problema non è che la chiesa è contraria alla ricerca scientifica, ma ha una sua dottrina che definisce quando inizia la vita. Pertanto pone dei limiti non perché ha paura di determinate scoperte scientifiche, ma perché ha una definizione di cosa è la vita e di come deve essere rispettata. Questa visione non combacia con la visione di tanti altri, che poi vanno in giro a dire che la chiesa è anti-scienza. Eppure queste stesse persone, si spera, sarebbero contrarie a vedere esperimenti su neonati o bambini. Ebbene, per la chiesa non c’è una differenza sufficiente tra neonati e feti.
Noi libertari sappiamo che su queste questioni dubbie, non esiste una soluzione univoca. La nostra soluzione è la libertà d’associazione. Le persone saranno tra loro associate, volontariamente, se la loro associazione reputa che la vita inizia in un determinato momento, i tribunali agiranno di conseguenza.
Quindi l’associazione non cristiana magari farà gli esperimenti sui feti e quella legata alla chiesa non lo permetterà. Entrambi, speriamo, cercheranno di convincere gli altri a vicenda delle loro posizioni utilizzando il dialogo.
E se poi per qualche miracolo della filosofia si scoprirà che una delle posizioni era assolutamente giusta e prevaricherà su tutte le altre, allora cosa potremo fare se non riconoscere che nell’ignoranza abbiamo fatto dei danni e da oggi faremo meglio? Insomma non rompete le palle.
Conclusioni
Con questo articolo non voglio riabilitare la chiesa o la cristianità. Infatti non mi sento legato ai libertari che vedono nella tradizione cristiana una enorme compatibilità con il pensiero libertario. Tuttavia bisogna ammettere che Cristo e la chiesa sono stati troppo e ingiustamente diffamati. Soprattutto sono diffamati spesso da forze che vogliono completamente distruggere la civiltà occidentale. Bisogna anche dire che il Papa attuale sembra poi far parte proprio di questa sfilza di ingrati che odiano l’occidente e vogliono vederlo crollare sotto il peso di una malattia mentale chiamata socialismo globalista.
Comunque, troppa diffamazione nei confronti della chiesa, quando in realtà cose buone ne ha fatte, e tramite le sue istituzioni ha dato spazio a pensatori che, sia per ispirazione divina, volontà, o caso, hanno contribuito un bel po’ al progresso di tante filosofie.