Se aumenta il divario tra ricchi e poveri è un problema?
Oggi né i poveri e né i medi possono lamentarsi troppo delle proprie condizioni di vita. Un povero oggi, in tutto il mondo, vive in condizioni di vita che un povero di 100 anni fa poteva solo sognare. In molte nazioni i poveri vivono anche in condizioni superiori ai Re medievali: molti poveri comunque hanno un tetto sulla testa, un letto comodo, pasti garantiti, intrattenimento, strumenti per comunicare con tutto il mondo e nessun nemico che bussa ai cancelli per stuprarli e ucciderli.
Pur mancando a livello globale ciò che io ritengo un minimo garantito (ne parlerò in futuro), le cose stanno migliorando un po’ ovunque. Anche quando vediamo persone lavorare in condizioni molto dure, dobbiamo contestualizzare e capire che per molti quello è un miglioramento rispetto alla vita precendente.
Nel frattempo i ricchi stanno diventando davvero molto ricchi e alcuni sostengono che stia aumentando il divario.
A mio avviso non ci sarebbe nessun problema se ci fosse un divario enorme tra ricchi e poveri, se questi poveri comunque avessero tutti accesso a quello che io considero il minimo, soprattutto la garanzia di poter partecipare al mercato. Alla fine chi se ne frega se uno ha il jet, se questo jet se lo è guadagnato onestamente? Stessa cosa se il jet non se lo è guadagnato, ma lo ha ereditato dal padre: buon per lui, a me che me ne frega? Faccio davvero fatica a capire questi sentimenti di invidia. Sicuramente a vederli certi lussi sono ilari: ho visto un video su youtube di un signore che fa la doccia in aereo, che a me sembra una cosa inconcepibile, e che a qualcuno magari darà pur fastidio e lo considererà uno sfarzo eccessivo. Ma non bisogna dimenticare che mentre quel tizio si fa una doccia in aereo, nello stesso veicolo decine di persone normali stanno viaggiando su poltrone comode, per poche ore, e raggiungendo l’altra parte del mondo. I loro antenati sarebbero stati costretti a mesi di viaggio, in condizioni di miseria, ad alto rischio di mortalità. Oggi invece godiamo di questi incredibili lussi, proprio perché abbiamo liberato buona parte del potenziale economico umano.
Ci sono però due piccoli dettagli da considerare. Il primo è che non tutte le società si stanno liberando. La seconda, e non trascurabile, è che quando alcune persone diventano molto, molto ricche, useranno questa ricchezza per consolidare il proprio potere in modi immorali.
Questo sta già succedendo. Io non invidio i ricchi globalisti, ma mi pare di aver capito a che gioco stanno giocando, ed è un gioco fatto di genocidi e distruzione della libertà.
Vedete, il vero ricco (quindi non il gioielliere sotto casa col suv) non gioca seguendo principi di umana decenza. Purtroppo ha il vizietto di mettere le mani dove non dovrebbe, e cosa fa?
Il vero ricco cambia le regole del gioco, a suo favore. Lo fa in maniera subdola e sfruttando i desideri di giustizia, spesso ingenui, delle persone.
Una tecnica comunissima, che è sfruttata anche da semplici milionari, è la seguente: se vi è la percezione di un problema il ricco premerà affinché lo Stato trovi una soluzione, o apparente soluzione. Tale soluzione ovviamente avvantaggerà il ricco e i suoi associati. Questa soluzione spesso consiste in un aumento di regolamenti e tasse (che solo i non ricchi saranno di fatto costretti a pagare).
Qui le cose si fanno difficili: la nostra società ci insegna che i ricchi fuggono le regole, che imbrogliano, ed è così che si arricchiscono. Questo insegnamento è impreciso perché parte dall’assunto che una persona possa arricchirsi solo violando le regole. Inoltre sembra indicare che avere delle regole sia sempre una cosa positiva.
La nostra esperienze ci suggerisce invece che le regole non sono sempre positive, e spesso favoriranno il miliardario.
Ma come? Un miliardario dovrebbe essere favorito dall’aumento di regole? Certo, perché le regole le scriverà in parte, o del tutto, lui e i suoi amici. E poi non importa se aumentano le complessità legali, lui gli avvocati se li può pagare benissimo. E infatti se proprio deve violare qualche leggina, ci sono sempre gli avvocati e altri meccanismi sociali, tipo bail-out vari, a parargli le chiappe.
Sapete chi è che invece gli avvocati non può pagarseli? La sua concorrenza, quella fatta di piccoli imprenditori e di persone normali. Quando le regole sono tante, diventa impossibile seguirle, e il libero mercato diventa libero solo nel nome, ma di fatto non è praticabile. Le burocrazie creano difficoltà disabilitanti, e quindi non solo bloccano le persone nella povertà, ma consentono ai ricchi di consolidare la propria posizione dominante.
Questo fenomeno succede soprattutto nei paesi in cui per cultura è più accettabile socialmente che un potere centrale guida la vita della gente, tramite burocrazie. Un nome di paese a caso? L’Italia. E purtroppo non si limita ai ricchi, intesi come miliardari, ma anche a persone più normali. Ovviamente non faccio né nomi né esempi, perché è il primo articolo e vorrei evitare di essere già arrestato, grazie.
Il vero ricco poi non cambia solo le regole del mercato, ma poiché ha molto potere può arrivare anche a cambiare la demografia o l’ambiente. Cosa gliene frega al vero ricco di rovinare la demografia di un paese, impoverire le persone, creare instabilità sociale, inquinare, spremere fino a consumare totalmente la ricchezza di una terra o di un mare?
Non gliene frega proprio niente, perché tanto il vero ricco vive in aree isolate, protetto da armi e droni, e se proprio va male può benissimo volare via verso altre terre. Non è che un caso che tante persone ricche, consapevoli delle mosse distruttive che stanno attuando contro le società occidentali, stiano acquistando casa in Nuova Zelanda.
Questo problema è difficile da risolvere. Da una parte dobbiamo fare un’osservazione: se una persona diventa ricca perché soddisfa i bisogni della gente, quella ricchezza se l’è guadagnata. Dall’altra non è detto che non abuserà della ricchezza ottenuta.
(aggiungo una nota, non a margine, per anticipare un’obiezione che riceverò sicuramente: sono consapevole che alcune persone diventano ricche perché ottengono privilegi speciali dal governo o in altri modi criminali. Infatti sospetto, a differenza della maggior parte dei libertari, che buona parte dei ricchi oggi lo sia diventato con metodi immorali. Non parlo quindi positivamente di quelle persone, ovviamente, ma positivamente solo di innovatori e veri soddisfatori di bisogni).
Che fare? L’unica vera soluzione è una e una soltanto, ed è legata anche al motivo per cui scrivo questo blog. Bisogna promuovere una cultura della libertà. Non esiste una formula di libertà perfetta, ma se continueremo a vivere in una società che tira la corda verso subdole, e meno subdole, forme di controllo dell’economia e della vita personale, il futuro non sarà per niente piacevole.
Invece sta a noi fare i nostri interessi, e cercare di aumentare le nostre libertà. Lo possiamo fare sviluppando ragionamenti e buoni argomenti per offrire punti di vista solidi agli altri, e migliorare le nostre vite e quelle altrui. Lo possiamo fare liberandoci dal giogo delle autorità centrali e diventare fautori del nostro destino, ma questo è possibile solo se ci prendiamo la responsabilità delle nostre azioni invece di delegare tutto allo Stato, che puntualmente viene infiltrato dalla peggiore feccia umana.