Perché certi ricchi dicono di amare le tasse alte

Periodicamente appare qualche riccone, un multi-milionario/miliardario, che inizia a delirare su quanto gli piacciano le tasse, su come sia un’ingiustizia il fatto che lui paga così poche tasse, e su come ci vorrebbero più tasse e una migliore distribuzione del reddito, con più interventi statali.
Poi politici e politicanti che dicono di volere più tasse, spesso usano le parole di questi ricconi come argomento a favore della loro posizione. Dopotutto se una persona si priva di enormi ricchezze per alimentare una determinata attività, allora quella attività deve essere lodevole. Quindi se un miliardario è disposto a privarsi di centinaia di milioni in favore dello Stato, allora lo Stato deve fare cose buone.

Questo ragionamento è già di suo errato. Solo perché finanzi una determinata attività, non vuol dire che quella attività sia importante o buona. Tanti spendono ingenti quantità di denaro in sigarette, e ciò non significa che fumare sia una cosa che fa necessariamente bene. Allo stesso modo non è che solo perché alcuni ricchi dicono di essere favorevoli a più tasse, allora vuol dire che più tasse sono una cosa positiva.

Però quello che mi interessa maggiormente è indagare il perché questi ricchi dicono di essere disposti ad essere tassati enormente. E premesso che poi ogni riccone ha la sua storia particolare, in generale mi piace immaginare che queste persone siano mossi da intenzioni buone oppure cattive.

Tra le intenzioni buone, ci mettiamo il fatto che queste persone pensano davvero che lo Stato sia uno strumento di cambiamento positivo, e che quindi più Stato faccia bene alla libertà e all’economia. Proprio perché sono ricchi, ignorano il peso che il fisco ha davvero sulle persone. Infatti dubito che un miliardario compili da solo le proprie tasse, debba andare a fare la fila all’Agenzia delle Entrate del suo paese, o debba gestire le valanghe di burocrazie che lo Stato propina. I miliardari quindi ignorano il peso che il fisco ha sulle persone, e probabilmente ignorano pure la loro reale condizione fiscale, nel senso che delegano a persone molto capaci e quindi non sentono il peso.

Quelli che invece hanno più consapevolezza del peso, chiaramente non si rendono conto che sono diventati ricchi proprio perché il sistema fiscale lo permetteva. Se sono davvero partiti da zero, o quasi, e hanno accumulato ricchezze è solo perché c’era un sistema fiscale che gli permetteva di farlo. Non sarebbero arrivati a quel punto se fossero stati tassati di continuo, quindi ignorano che hanno vissuto in un’ottima condizione di partenza, e che questa condizione di partenza possono perderla o possono negarla agli altri.

Passiamo poi a quelli motivati da ragioni più cattive. Nel primo caso possiamo parlare di quelli che si sono arricchite grazie al capitalismo clientelare. Queste persone non sono necessariamente mosse da cattive intenzioni. Infatti nel mondo le persone non sono educate a vedere gli aiuti fiscali, i finanziamenti statali, gli appalti pubblici, e simili iniziative come una cosa negativa. Un riccone magari prende milioni grazie agli appalti pubblici che soddisfa. Non capisce però che quei soldi sono i soldi di milioni di altre persone che sono costrette ad immolarle allo Stato, e che lo Stato rigira a lui o più probabilmente ad una cricca di cui lui fa parte.
Tanti milionari vedono i progetti pubblici come una cosa normale e sana, e quindi chiedono che ce ne siano di più. Dopotutto loro si arricchiscono grazie ai progetti pubblici, quindi i progetti pubblici devono essere una cosa buona per tutti, no?
Altri milionari invece sono meno ingenui, conoscono alla perfezione la natura predatoria del soldo pubblico, ma a loro non interessa perché ci hanno accesso. Così propongono che lo Stato faccia l’ennesima opera “benefica”, consapevoli che grazie ai loro mezzi, conoscenze, ed esperienze, hanno buone possibilità poi di parteciparvi e qundi di guadagnarci molti soldi. E alla fine le tasse in più che chiedono di pagare, sono comunque tasse su soldi che hanno ottenuto in modi immorali.

Infine c’è un altro cattivissimo: quello che chiede più tasse semplicemente perché sa che il legislatore, alla fine, metterà sempre una scappatoia per il riccone con commercialisti fantasiosi. Ciò significa che lui può chiedere più tasse, e quando arriveranno più tasse lui non le pagherà, ma le pagherà l’imprenditore più piccolo, la concorrenza. I ricconi così, predicando che ci siano più tasse, solidificano la loro posizione di dominio. Usano lo Stato per tassare la concorrenza. Come dire: prima usano la scala per salire (poche tasse) e poi la tolgono agli altri (fanno in modo che ci siano più tasse).

Ecco perché, secondo me, certi ricchi blaterano che vogliono più tasse.

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