Mentre scrivevo l’articolo sulla vecchia america, è saltata fuori la storia dell’Income Tax (tassa sul reddito) negli Stati Uniti. Questa storia è significativa e mostra quanto sia fragile la libertà.
Tassare il reddito negli Stati Uniti non è stato facile per il governo federale. Infatti farlo era illegale e più e più volte i legislatori hanno dovuto attaccare per riuscire a tassare il reddito degli americani. Nel 1861 riuscirono a tassare il reddito durante la guerra civile, ma poi il provvedimento fu revocato nel 1865. Da lì diversi attacchi e tentativi del governo federale, finché nel 1913 riuscirono ad inserire un emendamento nella costituzione, il sedicesimo, il quale dava al governo federale la possibilità di tassare tutto.
La libertà di poter disporre dei frutti del proprio lavoro quindi non è stata smarrita da un giorno all’altro, ma è caduta dopo costanti e impuniti attacchi.
Stessa cosa sta succedendo adesso in Italia. Periodicamente qualche politico se ne esce con proposte di leggi assurde. Norme ammazza-blog. Norme contro le fake news. Norme contro l’odio. Questi tentativi spesso muoiono, ma a furia di attaccare prima o poi passano, e diventano un serio problema e fanno danni consistenti. Aggiungo che sarà vero che in Italia la costituzione non tutela il diritto alla libertà d’espressione, ma è comunque seccante vedere il legislatore attaccare continuamente una roba così basilare.
Comunque questo è il limite generale delle libertà, cioè per quanto queste possano esserci in un determinato momento, comunque il fatto che possano essere attaccati in maniera impunita le rende fragilissime. Infatti non c’è nessuna punizione per il legislatore che decide di attaccare una libertà. La punizione sarebbe che forse non lo rivotano? Ridicolo pensare che questo basti!
Io invece penso che una società dovrebbe avere delle misure di sicurezza più severe e attive. In un certo senso sarebbe bello avere un legislatore timoroso di legiferare, a tal punto da operare solo e soltanto in condizioni di assoluta necessità. Come sarebbe bello se le leggi venissero prodotte solo e soltanto quando servono! Penso che pochi deciderebbero di diventare legislatori, al punto che magari non ci sarebbero più nemmeno legislatori, e la società finirebbe con l’affidarsi alle corti private e poi a tutte le conseguenze del caso. Forse l’impunità del legislatore è proprio necessaria per l’esistenza dello Stato stesso. Non lo so, ci devo pensare meglio.